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Approvata la legge dell’equo compenso per i professionisti

L'equo compenso è legge. La Camera l'ha approvato in via definitiva ieri, mercoledì 12 aprile, con 243 voti a favore, nessun contrario e 59 astenuti.

Il cuore della norma è l'intervento sulla disciplina in materia di equo compenso delle prestazioni professionali rese nei confronti di particolari categorie di imprese, al fine di rafforzare la tutela del professionista.

L'equo compenso si applica a ogni tipo di accordo preparatorio o definitivo, purché vincolante per il professionista, le cui clausole siano utilizzate dalle imprese. Gli accordi si presumono unilateralmente predisposti dalle imprese, salvo prova contraria. Infine, la legge si applica alle prestazioni rese dal professionista nei confronti della pubblica amministrazione e delle società partecipate dalla PA stessa.

Nulle le clausole che prevedono un compenso per il professionista inferiore ai parametri, nonché le clausole indicative di uno squilibrio nei rapporti tra professionista e impresa, così come pattuizioni che vietino al professionista di pretendere acconti nel corso della prestazione e che impongano allo stesso l'anticipazione di spese.

Gli Ordini e i Collegi professionali devono adottare disposizioni deontologiche finalizzate a sanzionare il professionista che violi le disposizioni sull'equo compenso. Il giudice può condannare il cliente al pagamento di un indennizzo in favore del professionista, pari a una somma sino al doppio della differenza tra il compenso e quello originariamente pattuito.

La norma consente la tutela dei diritti individuali omogenei dei professionisti attraverso class action, proposte dai Consigli Nazionali degli Ordini (per le professioni ordinistiche) o dalle associazioni professionali (per le professioni non ordinistiche).

Al fine di vigilare sul rispetto della legge, viene istituito presso il Ministero della Giustizia l'Osservatorio nazionale sull'equo compenso.

"L'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino si impegnerà fortemente per favorire la ri-attivazione delle tariffe professionali, al fine di evitare l'ormai usuale 'prostituzione' professionale" dichiara il Presidente, Giuseppe Ferro.

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